La farina è uno di quegli ingredienti che tutti abbiamo in dispensa, ma che troppo spesso diamo per scontato. È la base di tantissime ricette della nostra tradizione: dal pane alla pizza, dai dolci fatti in casa alla pasta fresca. Eppure, dietro ogni sacchetto di farina si nasconde una storia antica e affascinante, fatta di grani, territori e saperi tramandati nel tempo.
L’uomo conosce la farina da migliaia di anni. Già nell’antico Egitto, le popolazioni macinavano i cereali tra due pietre per ottenere una polvere grezza, con cui preparavano pane e focacce. Con il tempo, le tecniche di macinazione si sono evolute: dai mulini ad acqua e a vento del Medioevo, fino ai moderni impianti che oggi permettono di ottenere farine sempre più pure e controllate. La farina, in sostanza, racconta l’evoluzione della civiltà agricola e il legame profondo dell’uomo con la terra.
Quando parliamo di farina, spesso pensiamo automaticamente a quella di grano tenero, ma in realtà ne esistono moltissime varietà.
Farina di grano tenero: è la più comune, usata per pane, pizza, dolci e pasta fresca. Si divide in tipo 00, 0, 1 e 2, a seconda del grado di raffinazione: più è basso il numero, più la farina è bianca e povera di fibre.
Farina di grano duro: utilizzata per la pasta secca e alcuni tipi di pane, come il famoso pane di Altamura. È più gialla e ricca di proteine.
Farina integrale: contiene tutte le parti del chicco, comprese crusca e germe. È più rustica, saporita e nutriente.
Farine alternative: oggi sono sempre più diffuse farine di farro, avena, mais, segale, orzo e riso, ideali per chi cerca sapori diversi o ha particolari esigenze alimentari. Esistono anche farine senza glutine, come quella di grano saraceno o di castagne, perfette per chi soffre di celiachia.
Non tutte le farine sono uguali. La qualità dipende dal tipo di grano, dal luogo di coltivazione e dai processi di macinazione. Le farine artigianali, ottenute da grani italiani o locali e macinate a pietra, conservano meglio le proprietà nutrizionali del chicco e donano un profumo e un sapore più intensi ai prodotti finiti. Anche la forza della farina, indicata dalla lettera “W”, è un elemento da considerare: una farina forte (W alta) è perfetta per lievitazioni lunghe, mentre una debole (W bassa) si adatta a dolci e biscotti.
La farina è la protagonista silenziosa di infinite preparazioni. È alla base della pizza napoletana, dei biscotti della nonna, delle torte soffici e della pasta fatta in casa. Ma oggi è anche un ingrediente creativo: si usa per impanare, addensare salse, o persino per preparare alternative dolci e salate con farine speciali.
In ogni caso, scegliere la farina giusta è il primo passo per ottenere un risultato perfetto.
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